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Glossario

veduta dall'alto del sito di Dogaletto

Indice

Analisi di rischio Barrieramento idraulico Biorisanamento Bonifica Concentrazioni Soglia di Contaminazione Concentrazioni Soglia di Rischio Desorbimento termico Fitorisanamento Groundwater Circulation Wells Messa in sicurezza di emergenza Messa in sicurezza operativa Messa in sicurezza permanente Modello concettuale Replacement drilling Scavo e smaltimento rifiuti Sorgenti di contaminazione

Analisi di rischio

L’analisi di rischio mira a individuare gli effetti sulla salute umana derivanti dall’esposizione prolungata all’azione delle sostanze presenti nelle matrici ambientali contaminate. Attraverso il calcolo delle concentrazioni soglia di rischio (CSR), essa permette di determinare se un sito potenzialmente inquinato possa essere valutato come contaminato o non contaminato. 

Barrieramento idraulico

Il barrieramento idraulico è uno dei sistemi più utilizzati di riduzione della contaminazione della falda. Questa tecnologia prevede l’utilizzo di pozzi di emungimento (o “pozzi barriera”), che richiamano il plume di contaminazione, impedendone la migrazione nell’ambiente circostante. Al barrieramento idraulico viene spesso accoppiato un sistema di trattamento delle acque emunte, da cui deriva il termine Pump&Treat. A seguito del trattamento, l’acqua può essere immessa nella rete fognaria o in un corpo idrico superficiale oppure venire reintrodotta nell’acquifero tramite pozzi di reiniezione. Purtroppo, non riuscendo a ridurre l’inquinante al di sotto di un certo valore di equilibrio che è spesso superiore ai limiti di concentrazione, l’efficacia del trattamento diminuisce dopo le fasi iniziali. Per questo motivo, il sistema di Pump&Treat viene generalmente utilizzato come attività di messa in sicurezza del suolo e della falda, associato ad altri interventi di bonifica.

Biorisanamento

Il biorisanamento è una tecnologia di bonifica che sfrutta la naturale capacità dei microorganismi presenti nel sottosuolo, o appositamente introdotti, di degradare i contaminanti organici. Garantendo le condizioni ottimali per la crescita delle colonie microbiche (pH, temperatura, potenziale redox, quantità di ossigeno, nutrienti, ecc.), queste vengono utilizzate per trasformare i composti organici in anidride carbonica, acqua e/o biomassa. 
 
I contaminanti inorganici e i metalli non possono invece essere biodegradati, ma l’azione dei microorganismi può comunque mutarne lo stato di valenza e così provocarne l'assorbimento, l’immobilizzazione nel suolo, la precipitazione, l’accumulo e la concentrazione all’interno della biomassa, con conseguente diminuzione delle concentrazioni nella matrice ambientale impattata. 
 
La strategia di biorisanamento attivo maggiormente applicata è la cosiddetta enhanced bioremediation (biostimolazione), una tecnica finalizzata a stimolare i processi di biodegradazione mediante aggiunta di nutrienti (azoto, fosforo, ecc.) e/o altri reagenti (ossigeno, lattato, ecc.), al fine di fornire l’energia necessaria ai microrganismi per crescere e realizzare i processi di degradazione. 
 
Le principali tecnologie di biorisanamento sono: 
  • bio-venting, prevede l’iniezione di aria nei terreni insaturi per incrementare il quantitativo di ossigeno e stimolare l’azione di biodegradazione dei batteri autoctoni;
  • bio-sparging, utilizza i microrganismi autoctoni per biodegradare i componenti organici nella zona satura, attraverso iniezioni di aria; 
  • bio-slurping, combina elementi di bio-venting e pompaggio sottovuoto del prodotto libero, al fine di recuperarlo dalle acque sotterranee e contemporaneamente stimolare i processi degradativi ad opera dei microorganismi autoctoni nell’insaturo; 
  • bioaugmentation, vengono introdotti nel sistema esistente microorganismi selezionati in base alle popolazioni autoctone o isolati in laboratorio, in base alla capacità di degradare specifici contaminanti presenti (batteri alloctoni), al fine di accelerare i processi di biodegradazione. 

Bonifica

La bonifica è un intervento atto a eliminare le fonti di inquinamento e le sostanze inquinanti presenti nelle matrici ambientali, o a ridurne le concentrazioni portandole a valori uguali o inferiori alle concentrazioni soglia di rischio.

Concentrazioni Soglia di Contaminazione CSC 

Le concentrazioni soglia di contaminazione (CSC) rappresentano i livelli di contaminazione di acque e terreni al di sopra dei quali un sito è considerato potenzialmente inquinato e si rende necessaria la sua caratterizzazione, ossia quell’insieme di attività di indagine che permettono di ricostruire i fenomeni di contaminazione.

Concentrazioni Soglia di Rischio CSR

Le concentrazioni soglia di rischio (CSR) rappresentano i livelli di accettabilità della contaminazione specifici per il sito, in base alla sua destinazione d’uso, da determinare attraverso l’analisi di rischio. Il superamento di questi valori rende necessario un intervento di messa in sicurezza e di bonifica. L’obiettivo dell’intervento di bonifica coincide con il raggiungimento della decontaminazione delle aree. 

Desorbimento termico

Il desorbimento termico sfrutta il riscaldamento del suolo per provocare la vaporizzazione dei contaminanti volatili e semivolatili, favorendone la successiva estrazione e trattamento. I terreni non vengono distrutti dal trattamento, ma conservano buona parte delle loro proprietà fisiche.
 
Il riscaldamento del suolo può avvenire utilizzando iniezioni di vapore, irradiamento nel suolo di microonde, energizzazione con onde elettromagnetiche, resistenze elettriche e bruciatori. 
 
A partire dal punto di immissione, il fronte di calore si propaga in tutta la zona da trattare, determinando l’evaporazione dell’acqua e la volatilizzazione dei contaminanti contenuti nel terreno, che vengono successivamente recuperati mediante i punti di estrazione e trattati in superficie. 
 
L’area d’intervento deve essere isolata attraverso apposite coperture, al fine di minimizzare le perdite di calore, ottimizzare l’estrazione dei contaminanti mediante i sistemi di recupero ed evitare l’infiltrazione delle acque meteoriche che influirebbero sulla propagazione del fronte di calore.

Fitorisanamento

Le tecnologie di fitorisanamento sono strumenti di ripristino ambientale che sfruttano le capacità delle piante erbacee e delle specie arboree di assorbire non solo nutrienti, ma anche ulteriori molecole che possono essere accumulate o metabolizzate dalle piante stesse. 
 
L’impiego delle piante permette di estrarre dal sottosuolo e accumulare le sostante inquinanti nei tessuti vegetali, o decomporle, oppure di modificare le caratteristiche delle sostanze inquinanti e del sottosuolo, creando un ambiente più favorevole alla degradazione di metalli pesanti, composti organici e sostanze radioattive. 
 
Al termine del trattamento la biomassa vegetale viene raccolta mentre la parte aerea, ricca di metalli, viene separata dalle radici e conferita in discarica, oppure è destinata all’incenerimento.
 
Alcune applicazioni delle fitotecnologie sono:
  • fitobarriere, contrastano la diffusione della contaminazione nell’aria, grazie all’azione di filtro operata dall’apparato aereo, oppure nelle acque sotterranee superficiali, grazie all’azione delle radici;
  • fitodisidratazione, attraverso l’attività traspirativa delle piante ottengono una graduale disidratazione del substrato, riducendo la pericolosità della contaminazione;
  • phytocapping, è un sistema di copertura superficiale mediante l’utilizzo di terreno e vegetazione, che controlla la percolazione. Si utilizza nelle discariche in alternativa ai sistemi tradizionali.

Groundwater Circulation Wells

I Groundwater Circulation Wells sono pozzi progettati per rimuovere la contaminazione dalle acque di falda, creando un flusso di ricircolazione verticale. Le acque sotterranee vengono prelevate e reiniettate nel terreno dopo essere state trattate, grazie ad apposite fenestrature. I contaminanti vengono estratti in fase vapore mediante strippaggio, in un circuito a ciclo chiuso senza emissioni in atmosfera, mentre il flusso liquido è trattato attraverso raggi ultravioletti. Questa tecnologia è di grande efficacia sulle sorgenti secondarie, persistenti, di contaminazione.

Messa in sicurezza di emergenza (MISE) / Misure di prevenzione (MIPRE)

Interventi atti ad evitare la diffusione della contaminazione all’esterno del sito in attesa degli interventi di bonifica o di messa in sicurezza. Si attuano prima o durante la fase di caratterizzazione. 

Messa in sicurezza operativa (MISO)

Interventi eseguiti in un sito con attività in esercizio atti a garantire un adeguato livello di sicurezza per le persone e per l'ambiente, in attesa di ulteriori interventi di messa in sicurezza permanente o bonifica da realizzarsi alla cessazione dell’attività.

Messa in sicurezza permanente (MISP)

Interventi atti a isolare definitivamente le fonti inquinanti dalle matrici ambientali circostanti e a garantire un elevato grado di tutela della salute e dell’ambiente.

Modello concettuale

Il modello concettuale è una rappresentazione dello scenario di contaminazione di un sito. Consente di capire come e dove si è originata la contaminazione, identificandone le sorgenti, i composti più pericolosi e le matrici interessate (suolo, acque sotterranee, acque superficiali). Inoltre, rende possibile ricostruire i percorsi di migrazione della contaminazione e i bersagli che possono essere esposti, sulla base degli usi del territorio.  

Replacement drilling

Il replacement drilling è una tecnica che prevede perforazioni di grande diametro (2 metri circa), con un avanzamento progressivo dello scavo sotto la protezione di un rivestimento rigido temporaneo, infisso in elementi giuntati. L’attività viene eseguita in modo tale da garantire il completo risanamento del terreno: dopo aver eseguito la trivellazione il materiale estratto viene scaricato direttamente nel cassone di un automezzo, o in un big bag, e il foro riempito con materiale conforme e certificato. Si procede poi con l’estrazione del rivestimento.

Scavo e smaltimento rifiuti

La scavo si basa sulla rimozione meccanica del terreno contaminato e sul suo successivo smaltimento/trattamento in un idoneo impianto autorizzato. Il conferimento off-site prevede normalmente la realizzazione di un deposito temporaneo in sito e la caratterizzazione in banco, al fine di classificare adeguatamente il terreno escavato e attribuire il corrispondente codice CER (Catalogo Europeo dei Rifiuti).

L’asportazione dei terreni contaminati avviene generalmente secondo le seguenti fasi operative: 
  • realizzazione di opere provvisionali a sostegno dei fronti di scavo (es. palancole);
  • scavo mediante escavatore meccanico, operando una selezione preliminare volta a consentire una separazione qualitativa delle frazioni con evidenze di contaminazione da quelle che non presentano tali evidenze; 
  • stoccaggio in cumuli nelle aree di deposito temporaneo all’interno del sito; 
  • caratterizzazione dei cumuli mediante campionamento e analisi di laboratorio, con successiva attribuzione dei codici CER; 
  • trasporto e smaltimento dei rifiuti e dei terreni contaminati presso impianto idoneo autorizzato; 
  • collaudo delle pareti e del fondo scavo; 
  • ripristino dello scavo con materiale di riempimento certificato.

Sorgenti di contaminazione

Le sorgenti di contaminazione si differenziano in: 
 
  • primarie, ossia quelle che hanno generato la contaminazione, come rifiuti commisti a suolo, serbatoi, lagunaggi, cumuli ecc.; 
  • secondarie, a loro volta impattate dalla contaminazione e attraverso cui migrano i contaminanti, come suolo superficiale, suolo profondo, falda ecc.  

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